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Storia & Storie

Piazza dei Cavalieri

La Piazza dei Cavalieri - un tempo Piazza delle Sette Vie - rappresenta per Pisa il cuore pulsante della civitas e - come minimo - almeno dall'epoca longobarda, dunque ben prima dell'esistenza stessa dell'ormai assai più nota Piazza dei Miracoli; considerando quindi la sua antica contiguità con le più prossime diramazioni del castrum - posto questi pressappoco alla confluenza dei fiumi ArnusAuser, nei paraggi cioè della Terzanaia - probabilmente anche già in epoca romana, se non addirittura in quella etrusca, attraversata forse dalla via del ferro che - almeno fino in età tardoantica - congiunse la città a Spina sull'Adriatico.

Dal 1140 circa fu a lungo e ininterrottamente la sede del potere civile, alloggiando il Palazzo del Popolo e degli Anziani dal 1254, che poi divenne - dopo il restauro vasariano del 1562Palazzo della Carovana per ospitare - con il resto della piazza, ivi incluse la Chiesa di Santo Stefano dei Cavalieri, la canonica dei sacerdoti dell'Ordine, il Palazzo dei Priori, ultimato poi da Pietro Francavilla nel 1603, la Statua di Cosimo I di Toscana collocata al centro della piazza e la Chiesa di San Rocco. - la sede dell'Ordine di Santo Stefano per decisione del granduca stesso.

Il Palazzo della Carovana - che per decreto granducale di Leopoldo II di Lorena dalla fine del 1817 divenne sede della Scuola Normale Superiore, nata nel 1811 per volontà di Napoleone come succursale dell'École Normale Supérieure di Parigi per i paesi in cui era autorizzato l'uso della lingua italiana precedentemente presso il Convento di San Silvestro di Pisa - non meno del Palazzo dell'Orologio di cui un tempo fece parte la Torre della Muda, memore delle vicende del XXXIII canto della Divina Commedia, concorrono a conferire a questo luogo un'aura di sacralità senza tempo.

Un luogo, in ogni caso, che ben si presta ad ospitare eventi importanti, come ben dimostrano le foto qui sopra; ma anche un luogo votato ad una certa forma di rispetto, ad un impiego non eccessivamente chiassoso o - per così dire - "off topic": l'Autore Modello della piazza suggerisce che non tutto vi si possa fare impunemente. Ma si presume che un'esecuzione dell'Hymnus in Pisas - con tanto di grande orchestra sinfonica, di coro polifonico di dimensione Orpheon e di voci bianche in numero cospicuo e proporzionale - sia nelle corde di questa magnifica arena, da subito immaginata come sede naturale per una prima grandiosa!