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Da gruppo informale ad associazione di promozione sociale: un grande passo, un coraggioso balzo in avanti. Verso la Bellezza in tutte le sue forme e declinazioni!

Il percorso

La scelta di trasformare un gruppo informale, messo e tenuto insieme - inizialmente dalla caparbietà di Alessio Niccolai poi, dallo sviluppo spontaneo di relazioni sociali quindi dalla formazione naturale, quasi istintiva di uno spirito di corpo e di un'ottima convivialità - favorita anche dall'innata contiguità fra la musica e la buona cucina - in una associazione è stata innanzitutto dettata da esigenze amministrative, dalla necessità di regolarizzare alcune posizioni e di dare al coro una vita ufficiale e più semplice da gestire.

Per quanto questa importante metamorfosi sia stata affrontata con grande leggerezza e con una certa disinvoltura, non si è trattato in ogni caso di alcunché di scontato: la migliore similitudine è probabilmente quella del passaggio da uno stato di fidanzamento tra due persone al loro matrimonio definitivo, con tutte le dovute differenze.

Costituire un'associazione ha voluto significare innanzitutto la formazione di un gruppo di persone assai più determinate di altre, molto più coinvolte nel progetto, disposte a regalargli del tempo [prorpio] prezioso e inclini a raccogliere la sfida lanciata da una persona sola per farla propria, adattarla alla propria intelligenza emotiva, alle proprie competenze e alla propria personalità e quindi, farla diventare qualcosa di più intimo, di più vicino a sé di più "suo".

Ci sono state delle implicazioni economiche iniziali, seppur di modesta entità che però, nessuno inizialmente avrebbe potuto o dovuto dare per scontate, c'è stata una fase di pre-finanziamento sul modello di quelle consuetudinarie nei Gruppi di Acquisto Solidale e una lunga fase costitutiva.

... alla fine il fiore è sbocciato

Arrivare alla fondazione del 13 Agosto 2019 non è stato un passaggio particolarmente lineare: tanta intelligenza emotiva conferita in un progetto, tanta buona volontà a volte non bastano.

C'è bisogno innanzitutto di trovare una quadra a problemi non effettivamente insormontabili ma che, in assenza di una buona sintonia iniziale fra le persone può divenire un percorso in salita e rimodulare un'organizzazione - fino ad un certo momento "piramidale", tipica di un'ensemble musicale - secondo uno schema collegiale diffuso e partecipato, non è affatto banale.

Era inevitabile che ne potessero scaturire approcci e visioni inconciliabili alle cose, portando con sé una certa selezione: ma d'altra parte, un progetto assume un valore collettivo quando esiste un collettivo disposto a sostenerlo e a portarlo avanti. E la costruzione di un organismo la cui punta di diamante sia un coro e/o la sua "laica schola cantorum" necessita di uno sforzo di condivisione, compenetrazione e comprensione che va ben aldilà del "cantare insieme".

Ciò che in effetti si è rivelato necessario è stata quella furia cieca, quella follia visionaria, quella sconsiderata fiducia nell'avvenire insieme che riesce a tenere unite le persone e a permettere loro di progettare qualcosa di nuovo, qualcosa di inedito qualcosa - ci auguriamo - di grande.

Identità & Progetti

Inutile dire che ora che Alma Pisarum non è più il bel format originario (di cui rimangono ispirazione ed alcune fondamentali obiettivi), non è più solo un coro ma ormai una vera e propria associazione e, per la precisione una

Associazione di Promozione Sociale

ci sono una serie di fattori aggiuntivi da tenere sotto rigida osservazione, primi fra tutti gli obblighi amministrativi dell'aver acquisito un codice fiscale e del perseguire i canonici scopi di questo genere di organizzazione.

Ma siamo fiduciosi, pieni di ottime idee e desiderosi di dare un contributo importante al territorio, alla musica, alla storia, alle tradizioni e alla cultura in genere: dall'attività primaria - quella corale - ne svilupperemo molte altre. È una promessa!