Alessio Niccolai come Musicista-Compositore

Il linguaggio musicale nella sua parte creativa

Image
Image
Image
Image
Image
Image
Image
Image
Image
Alessio Niccolai è un musicista-compositore e copyrighter poliedrico, dedito in particolare alla composizione e/o all'arrangiamento per coro polifonico, orchestra sinfonica e/o loro combinazioni reciproche o con altri strumenti, nonché all'ahabitat fantasy, sia attraverso il linguaggio musicale che letterario.
L'accoppiata musica-fantasy nasce dalla sua specifica provenienza/appartenenza artistica: quella del rock progressive, del metal sinfonico, della new age, del soundtracking e dell'elettronica musicale: frequentazione diretta o indiretta di molte sue fonti di ispirazione - fra cui band leggendarie come ELP, Genesis, YesGoblin o Marillion - la letteratura è considerata la spinta propulsiva, il motore, la forza trainante di una creatività esplosiva, inarrestabile e imprevedibile, capace di manifestarsi attraverso il linguaggio narrativo, poetico, musicale, teatrale e/o video.
Ha iniziato a scrivere musica a circa 16 anni, dacché cioè è entrato in possesso della sua adoratissima Roland D50, primo sintetizzatore digitale e prima sua tastiera "seria", ottimo strumento sia per la costruzione di sonorità innovative che per lo sviluppo di straordinari passaggi elettronici; ma un grande impulso all'attività creatività musicale ha avuto luogo nell'incontro successivo con la band pisana dei Germinale e, in particolare, nel rapporto con gli amici musicisti Gabriele Guidi (tastiera), Marco Masoni (basso) e Saverio Grasselli (chitarra).
Autore di pièces musicali molto impegnative sia come impianto strumentale che come durata, ha affidato - in seguito alla breve esperienza col gruppo rock progressive pisano ed entrato in contatto con altre interessanti esperienze musicali locali (come ad esempio gli Athena) - ad una prima formazione musicale - gli Alpha Progredior - composta da 2 chitarre, 2 tastiere, batteria, basso, flauto traverso e 3 voci.
Dopodiché ha iniziato a prevalere la passione per la polifonia vocale nell'Alfa Vocal Quartet.
Dedito sin dall'adolescenza alla trascrizione per coro SATB - inizialmente con risultati alterni - ha sviluppato un suo peculiare rapporto con la musica, passando - a partire dal 2001 - per una ventina di anni di performance - in coppia artistica con la moglie soprano Paola Notte nel duo PowerToArt e/o in collaborazione con diversi altri musicisti - nell'ambito del music wedding planning, sia come tenore lirico e leggero che - alla bisogna - come organista nel contesto della cerimonia, sia come cantante in quello del ricevimento.
Autore inoltre di una serie di format di cui, probabilmente, il più interessante è il Medieval Wedding System da cui ha preso spunto Medieval Wedding Consortium.
Molto interessante, a partire dal 2014, l'incontro con l'ambiente del Festival Puccini di Torre del Lago prima - in ragione della partecipazione dei suoi figli più piccoli al coro delle voci bianche - quindi con la Cappella Santa Cecilia di Lucca, con la kermesse Cori in Concerto, e col coro Il Baluardo dalla cui frequentazione ha preso spunto il primo lavoro interamente per orchestra sinfonicacoro SATBcoro di voci bianche a due partitenore/soprano solisti, dal titolo emblematico "Hymnus in Pisas".
Sul fronte letterario ha pubblicato inoltre il suo primo romanzo fantasy dal titolo "Le Piogge del Cònelant".

L'idea creativo-musicale

L'idea creativo-musicale di Alessio Niccolai è piuttosto articolata, benché estremamente semplice negli intenti: provenendo dal Rock Progressive e da un mondo musicale in cui l'accademia è sostanzialmente "la strada" ed avendo tuttavia intrapreso la via dell'orchestra sinfonica, del coro e/o loro combinazioni anche con altri strumenti moderni (come la chitarra distorta o i synth), l'idea è non dissimile da quella dei Two Steps from Hell di T.J. Bergersen e di Nick Phoenix.
È inoltre permeata da un'altra inclinazione di fondo, ferma convinzione di Alessio Niccolai nell'interpretazione: quella per cui ci si affezioni (o, per meglio dire, ci si debba affezionare) all'Opera - intendendo qui il frutto dell'ingegno, il parto della creatività - e non al suo Autore, lasciando pertanto alla prima uno spazio e una capacità di auto-legittimazione superiore al secondo.
La combinazione delle due linee di tendenza, è il motore della composizione musicale di Alessio Niccolai, che va quindi muovendosi nell'alveo di un'opera tendenzialmente capace di tutta la sua autonomia artistica, di un'indipendenza proverbiale rispetto a chi l'ha concepita, alla stregua del rapporto figlio-genitore.
Ciò rende i suoi lavori musicali piuttosto lunghi, articolati, teatrali, multi-genere, eclettici, inclini ai tempi dispari (è proprio nella metrica che si manifesta con una determinazione - quasi - ossessiva), assolutamente imprevedibili e quasi - per così dire - "lisergiche" dal punto di vista testuale, talvolta in latino, talaltra in old english ma, in ogni caso, sempre alimentate dalla letteratura.

Il ruolo della IX Sinfonia Corale

Grande rilievo nell'immaginario creativo-musicale di Alessio Niccolai ha avuto senz'altro la IX Sinfonia "Corale" di L.V. Beethoven: una partitura - in un'edizione in formato prossimo all'A5 - acquistata alla Ricordi di Milano in età liceale, che ha costituito il fondamento teoretico del suo approccio all'orchestra sinfonica, nel tempo esigenza compositiva sempre più pressante e irresistibile.
Lo studio dell'ultimo capolavoro sinfonico del compositore tedesco è una sorta di "campo-base" di Alessio Niccolai nella sua escursione verso le irte e poderose vette della creatività musicale: è il contrappunto archistico di questo intramontabile lavoro che più di ogni altra cosa sembra esserglisi impresso come metodo di costruzione artistica e con l'idea dell'"acuto che si muove a velocità maggiore del grave".
Ma la migliore suggestione tratta dal capolavoro beethoveniano - sia in termini stilistici che tecnico-compositivi - è sicuramente rappresentata dall'incontro tra l'orchestra e il coro che, ben presto, per Alessio Niccolai si tradurrà in un abbraccio fra il coro e qualunque ensemble strumentale.
Per molto tempo, l'idea compositivo-corale di fondo, rimarrà strettamente ancorata al modello beethoveniano, caratteristico per l'apporto di Bassi e di Contralti tendenzialmente molto spinti, indirizzati cioè verso la parte più alta dei rispettivi registri vocali.
Si tratta di un modello di Coro SATB molto sonoro, trionfalee e solenne, che troverà applicazione - in particolare - nella Film Music di connotazione "epica" dei nostri tempi, benché in forme totalmente differenti e, non di rado, permeati dal pensiero wagneriano.

L'orchestra: un fattore incrementale

Insieme al coro polifonico, accade frequentemente che la composizione musicale di Alessio Niccolai subisca la fascinazione dell'Orchestra Sinfonica, ma bisognerà aspettare fino al 2015 perché - con l'Hymnus in Pisas - la sua creatività si esprima integralmente e senza remore attraverso una partitura per questo ensemble che, a onor del vero, conserverà un vezzo molto particolare: l'impiego del Fiddle ovvero del violino irlandese.
In precedenza - celata dietro la poliedrica versatilità del Rock Progressive, del Metal Sinfonivo, della New Age, della Musica Elettronica e/o del Soundtrack - l'orchestra fa capolino in maniera timida, molto parziale e sempre a fianco di chitarre elettriche o synth.
È molto frequente però - e già dai primissimi passi crativo-musicali di Alessio Niccolai - reperire una forte presenza di OboiFlauti Traversi usati però e generalmente come solisti in contrappunto di altre linee melodiche.
Quello che invece non manca fin dall'inizio, contraddistinguendo in modo netto un modello compositivo assai più contiguo alla Musica Colta che a quella Leggera, è proprio determinato dall'uso insistente della tecnica contrappuntistica in luogo di armonie "piatte".
Del resto - seppur lo studio "manuale" dell'organo sia molto circoscritto - la passione per J.S. Bach organistico è impressionante.
A guidare l'istinto contrappuntistico di Alessio Niccolai è senz'altro un orecchio armonico impressionante, a prescindere dai sistemi rappresentativi (bassi numerati, nomi di accordi o quant'altro) che comunque non ha mai disdegnato di conoscere e fare propri, ed una forte inclinazione all'estetica classica.
Mai avvinto definitivamente dalle idee armoniche del Jazz - utilizzate solo di "passaggio" e in maniera occasionale - Alessio Niccolai non è mai stato incline all'armonia come sequenza di accordi "piombati" (per quanto fioriti di settime, none, undicesime, tredicesime), ma più verosimilmente agli "scivoli" cadenzali (un esempio tipico è quello dei RE con la nona aumentata in Shine You Crazy Diamond dei Pink Floyd).

Predilezione per l'Armonia

Nell'esposizione creativo-musicale, Alessio Niccolai predilige senz'altro la preminenza dell'armonia sulla melodia: provenendo da un'area particolare della musica contemporanea, quella che raccoglie sotto di sé il soundtrack - e dunque la musica di "commento sonoro" o la cosiddetta filmmusic -, il rock progressive, il metal sinfonico, l'elettronica musicale e la new age, le cose difficilmente sarebbero potute andare in maniera molto diversa.
Quindi, se e dove necessario, è la costruzione melodica a fare le spese dell'impianto armonico complessivo e questo - sicuramente - a grande discapito del minimalismo vocale cui il pop e/o il più recente melodico italiano ci hanno abituati: prima dell'esperienza con l'Alma Pisarum Choir però il suo approccio nei confronti della costruzione canora è stato forse eccessivamente impegnativo, quasi "wagneriano", tante sono state le richieste elevate alle voci.
Da un certo punto in avanti poi la parte vocale della sua composizione ha ritrovato il suo alveo naturale, proprio a partire dalla sperimentazione sul campo delle pur infinite possibilità della voce.